NEGARE UNA MORTE DIGNITOSA A RIINA SI AVVICINA ALLA MENTALITA’ MAFIOSA – Paolo Colonnello
E’ un’assurdità sostenere che se le vittime di Totò Riina non hanno avuto una morte dignitosa, non ne ha diritto nemmeno lui. Qualcuno conosce per caso un omicidio di mafia (o di qualsiasi altra natura) che abbia portato con sé un po’ di dignità? Il discorso infatti è un altro: negare a un ultraottantenne malato terminale la possibilità di una morte dignitosa è qualcosa che ci avvicina molto alla mentalità mafiosa: occhio per occhio, dente per dente. Non è questione di buonismo ma di civiltà. Infastidirsi quando la “Costituzione più bella del mondo” fa sentire la sua voce, ci ricorda che l’umanità non è un esercizio di scrittura ma una pratica quotidiana, talvolta faticosa.
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3 Commenti on "NEGARE UNA MORTE DIGNITOSA A RIINA SI AVVICINA ALLA MENTALITA’ MAFIOSA – Paolo Colonnello"
la costituzione più bella del mondo è stata però costruita sul sangue di tante vendette. Ma poi far fare una vita di merda a qualsiasi carcerato ha forse come fine quello di offrire la possibilità di una fine dignitosa? Paradossi ed ipocrisie.
Chi invoca “una morte dignitosa” poi come si comporta di fronte a chi, malato, vorrebbe una morte dignitosa e lo Stato gli nega tale possibilità?
41 bis, né più né meno, questo è essere garantisti di ciò che la legge ha già stabilito. Permettergli di rientrare a casa si avvicina alla mentalità mafiosa perché equivale ad un inchino a “cosa nostra” di cui lui è ancora il capo. Chiedete al giudice Di Matteo o alla signora Alfano cosa ne pensano, costretti a vivere da anni con la scorta causa le minacce di morte di Riina dal carcere.