TUTTO SOMMATO LA BINDI E LA CASSAZIONE SU RIINA DICONO LA STESSA COSA – Stefano Pazzaglia
La cassazione non ha mai affermato il diritto di Riina a poter avere i domiciliari. Non è sua competenza. A mio avviso Rosi Bindi e la Cassazione esprimono lo stesso concetto: il diritto a una morte dignitosa. Secondo la presidente della commissione antimafia questo può avvenire anche all’ospedale di Parma dove ha le cure adeguate. Sarà il tribunale di sorveglianza comunque a decidere. Rosi Bindi dice che le condizioni di carcerazione di Totò Riina rispettano i precetti costituzionali. Benissimo anche lei è d’accordo con quanto affermato dalla discussa, sentenza della Cassazione. Io credo sia stata fatta un po’ d’inutile confusione come spesso accade quando si citano sentenze. Bisogna tenere presente che le sentenze della Cassazione non riguardano il merito delle questioni in giudizio ma il diritto. In questo caso la Corte ha annullato il pronunciamento del tribunale di sorveglianza per carenza di motivazione avendo questi omesso nel diniego “di considerare il complessivo stato morboso del detenuto e le sue condizioni generali di scadimento fisico”. Resta fermo il fatto che le decisioni verranno prese dal tribunale la cui sentenza è stata cassata che dovrà esprimersi in funzione di quanto affermato dalla Suprema Corte. Credo che la sentenza della Cassazione sia sacrosanta come la presidente della commissione antimafia ha confermato con la sua autorevole opinione.
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