IL CONTRATTO – di Stefano Pazzaglia
Il contratto L’accordo stipulato tra m5s e Lega ha tratti puerili ed eversivi. Le due cose possono apparire incompatibili ma così, a mio avviso, non è. Quando vedo il famigerato tavolo in cui le due parti discutono e scrivono, a loro dire, la storia, vedo bambini ed eversori. Altri ne vedo, di eversori, alle loro spalle, nell’ombra, che manovrano. Il tratto puerile nel documento in questione è rappresentato dalla forma contratto. Con tanto di autenticazione delle firme delle parti. Questo documento non ha alcuna validità giuridica ed è molto simile al famoso contratto con gli italiani del cavaliere. Anche i contenuti vaghi e declamatori evidenziati taluni in rosso, perché ancora non condivisi, hanno un tratto puerile che mi ricorda molto il giornalino delle elementari. L’aspetto eversivo è rappresentato in modo evidente dalla creazione di un organo non previsto dalla Costituzione chiamato “Commissione di conciliazione”. A me, e non solo, ha ricordato il gran consiglio del fascismo. Tale organo è composto dal Presidente del Consiglio, dai due leader politici, dai Presidenti delle due camere e dal ministro competente in materia e dirime eventuali contrasti, nella maggioranza, emersi nel dibattito parlamentare. Bisogna ricordare che la nostra è una Repubblica parlamentare e che le camere hanno la centralità nel dibattito politico e nella funzione legislativa. Questa Commissione costituirebbe un’evidente diminuzione di questa “sacra” prerogativa. L’organo immaginato dai carioca necessiterebbe di una riforma costituzionale. Il solo immaginarlo lo trovo grave. Credo verrà bocciato per l’evidente incostituzionalità. Vorrei ricordare agli estensori della storia che la stessa è stata scritta anche da personaggi come Mussolini, Hitler, Stalin e Pol Pot. E non ne abbiamo un bel ricordo…
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