LA BORALEVI NON ANDRA’ A VEDERE DOGMAN? ECHISSENEFREGA – di Enrico Nascimbeni
Questo ha scritto ieri la signora Antonella Boralevi su La Stampa:
Un ex pugile drogato e violento venne torturato con ferocia, ucciso, fatto a pezzi e straziato nel 1988 dall’ uomo che da anni, orribilmente, senza ragione, vessava. Giancarlo Ricci è la vittima. Pietro de Negri detto “il canaro” è l’assassino. Che confessò e parlò di “ferocia liberatoria”. Fu condannato a 18 anni. Matteo Garrone il regista dice opportunamente che il film “Dogman” é molto lontanamente ispirato a quel delitto”. A dare retta ai recensori, pare ispirato da molto vicino. La madre della vittima ha chiesto un risarcimento da 1 milione di euro e ha fatto causa per diffamazione.
Non andrò a vedere “Dogman” perché penso, magari sbaglio, che una doppia tragedia come quella della Magliana del 1988 sia indagabile solo e soltanto senza mostrarla.
Sia indagabile solo con le parole. Senza la lusinga del corpo straziato. Del sangue, delle viscere, dei pezzi di uomo. Penso che mostrare torture e squartamenti come una forma di riparazione di un torto non aiuti nessuno. Né chi lo subiva né chi l’ha inferto.
E non so cosa possa pensare, come possa sentirsi violato l’assassino… Oltre che la vittima. Però noi sappiamo che il cinema è arte. Che Garrone è un grande regista.
Che forse sarà vittorioso a Cannes. Che probabilmente gli spettatori accorreranno a frotte. Ma penso, magari sbaglio, che l ’umanità sia da un’altra parte. Lì dove abita la pietà.
Signora Boralevi. A parte che il suo articolo “gufante” ha portato fortuna all’attore protagonista di Dogman che ha vinto la Palma d’Oro a Cannes. Ok non vada a vederlo, e per non citare un video che ha reso famoso Rovazzi, le dico che ce ne faremo una ragione. Le ricordo che con il suo principio che ha esposto lei di film di cronaca nera e affini non ne deve vedere a migliaia. Rispetto totale per la madre della vittima che si è offesa e indignata etc., etc. Un po’ meno per lei che ha riportato una pessima ricostruzione (senza aver visto il film che non ha le scene truculente che lei immagina e descrive) di quello che la Giustizia italiana ha stabilito su questo delitto. La informo che Pietro De Negri, detto il Canaro della Magliana ha mentito agli inquirenti su quasi tutto il racconto dell’orrore che ha fatto. In verità ha ucciso subito la sua vittima a colpi di spranga e poi ha infierito sul cadavere. Il film di Garrone (che ho visto) per me è molto bello. Signora Boralevi mi raccomando guardi solo i cartoni animati (non quelli giapponesi che son violenti). E poi si documenti (che è uno dei primi doveri di un giornalista) prima di raccontare cose non vere. smentite da una sentenza definitiva… Non doveva smanettare troppo su Google. Bastava Wikipedia o i tanti articoli che parlano della sentenza e raccontano la storia… come è andata veramente. Manco le favole dei fratelli Green son prive di orrore e violenza. Non le legga. Suvvia signora il suo è il conformismo dell’anticonformismo. Se Dario Argento legge il suo articolo gli prende un coccolone. Brutto, inutile e disinformato pezzo quello che lei ha scritto.
Ps. Il dipendente da cocaina era l’assassino, non la vittima.
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