“IL FASCISMO DEGLI ANTIFASCISTI” UNA FRASE DI PASOLINI TRAVISATA DISTORTA E MAI APPROFONDITA

È del periodo «corsaro» anche l’espressione «fascismo degli antifascisti», che tutti citano e riducono a slogan senza mai, proprio mai, andare a vedere cosa Pasolini volesse dire. A volte linkano persino l’articolo del 16 maggio 1974 dove compare — o meglio, tutti credono che compaia — l’espressione. Lo linkano, ma non lo leggono.

Se lo leggessero, per prima cosa vedrebbero che l’espressione… non c’è. Verrà aggiunta come titolo solo in seguito, nella raccolta Scritti corsari.
In seconda battuta, forse — ma non è detto — capirebbero che col significato inteso da Pasolini il loro slogan non c’entra assolutamente niente.

In quell’articolo — sul Corriere della Sera intitolato semplicemente «Apriamo un dibattito sul caso Pannella» — Pasolini attaccava diversi soggetti istituzionali: la Democrazia Cristiana, il presidente della repubblica Saragat, la Rai e la Commissione sanità della Camera, tutti colpevoli di ignorare alcune richieste di Marco Pannella, in sciopero della fame da oltre due mesi.

Erano dunque costoro, non certo chi si opponeva nelle piazze alla violenza neofascista, gli «antifascisti» che secondo Pasolini si stavano comportando da fascisti.

Repetita iuvant: in questo periodo, quando scrive polemicamente degli «antifascisti», Pasolini si riferisce alla classe politica, alla DC e ai suoi alleati di governo, nominalmente antifascisti ma cinici nel giocare di sponda col neofascismo e nel capitolare di fronte al «nuovo fascismo» neocapitalista.

Chi usa l’espressione «fascismo degli antifascisti» fuori da quel contesto, facendosi scudo con Pasolini per delegittimare quanti contrastano gli odierni neofascisti e le estreme destre, è un ignorante, un mistificatore, o entrambe le cose.

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