“NASCIMBENI SE TUA MAMMA ERA ROM ALLORA VAI A RUBARE DI NOTTE NELLE CASE” – di Enrico Nascimbeni
“Enrico Nascimbeni alle due e mezza hai appena finito di svaligiare qualche casa?”
Questa frase mi è stata scritta da un ragazzino, dopo un mio intervento dissenziente sulla pagina di un ragazzino parecchio di destra, tale Matteo Montevecchi, molto seguito su Facebook, che difendeva il censimento dei nomadi e esaltava Salvini.
Queste parole sono state dettate dal fatto che nel mio intervento avevo scritto che mia mamma (precisando che era morta) era anche di origini rom e che erano le due e mezza di mattina e avevo appena finito di lavorare ed ero stanco.
Oggi il mio avvocato denuncerà alla magistratura questo signore (maggiorenne) per diffamazione con l’aggravante dell’odio razziale.
Non lo nego. In quella pagina sono stato ripetutamente insultato scioccamente e la cosa non mi ha spostato di un centimetro. Ma “quella” frase mi ha colpito alla schiena. Mi ha indignato. Non pensavo che una persona arrivasse a tanto su un social. Quantomeno per rispetto non di me, ma di una donna, mia mamma Carla. Sono un cretino perché tutto sommato ho letto di peggio. Molto di peggio. Ma ammetto che quando tocca a te è diverso. Ti va il sangue alla testa. Ti incazzi. Ti incazzi due volte perché sei caduto come un fesso nell’ingranaggio lurido dell’odio razziale e dell’odio da social in generale.
Sto pensando mentre scrivo a mia mamma. Mille suoi volti mi tornano in mente. Mille suoi gesti. Quando la notte avevo paura con la sigaretta nel buio mi disegnava delle spirali muovendola in fretta a zig zag. Era il suo circo d’amore. E la paura passava. Scusali mamma sono dei razzisti alle prime armi. E so che tu li scuserai (io no). Però so anche che penserai a cinque parole di Primo Levi che in casa nostra si recitavano spesso: “Se questo è un uomo.”
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