FB VIOLA IL DIRITTO DI CRONACA E LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO – di Enrico Nascimbeni
Il diritto di cronaca per un giornalista consiste nel raccontare fatti che sono accaduti e che sono di interesse per la società, all’interno di una cornice espressiva che deve essere rispettosa dell’altrui reputazione. Anche i social sono ritenuti dalla legge italiana un organo di stampa.
La libertà di espressione è la pietra miliare dell’ordinamento democratico.
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”. (Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 10 dicembre 1948).
Ecco perché nel togliere una mia foto di torture perpetrate dal governo libico nei confronti di migranti Facebook ha violato la legge italiana, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. il diritto di cronaca nonché azzerato la libertà di stampa. Ecco perché chiudendomi per un mese l’account e quindi impedendomi di fare il mio mestiere Facebook ha commesso due gravissimi reati. A meno che non siano Facebook Italia e Mark Zukeberg ad aver creato un luogo dove la legge sono loro e le leggi del paese che ospita la loro piattaforma social vengano da loro disattese e ignorato.
Ovvio che io piccola formica non mi posso tutelare nelle sedi opportune nei confronti del terzo uomo più ricco del mondo e i suoi collaboratori italiani.
Altrettanto vero è che con tutti i mezzi legali a mia disposizione (lo scritto e il verbo) combatterò affinché anche Facebook si adegui alle leggi del mio paese e i diritti dei giornalisti del mio paese.
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