QUEGLI INTELLETTUALI CHE HANNO SEGNALATO NASCIMBENI A FACEBOOK – di Matteo Venturini

(Nella foto Enrico Nascimbeni con Fernanda Pivano)

 

Enrico Nascimbeni è stato bloccato da Facebook per poi essere “ripescato” dal social per motivi di “ordine morale” e ho letto il suo articolo pubblicato su “Borderonline il Giornale di Saman”.
Bene.
Credo sia il caso, e doveroso da parte mia per l’affetto e la stima che nutro nei confronti de “Il Poeta”, dire che la faccenda più sporca non sta tanto nel fatto che ci sia stata una “supervisione mediatica”, seppur molto spiccia (considerando che si violano cose di carattere xenofobo e vengono accettate… per xenofobia intendo l’odio non solo razziale, sessuale o religioso… ma “prendo” ogni limite che caratterizza certe condizioni dell’essere umano partendo dal presupposto che i mediocri vivono sempre bene…) bensì l’affronto che ha ricevuto il giornalista nell’accorgersi, come da lui sottolineato, che molte segnalazioni sono state “eseguite” da “intellettuali” di nuove tendenze che si nascondono dietro il perbenismo di facciata per continuare a stare a galla invece di continuare con coerenza, amore e solitudine a combattere affinché certi valori non vengano messi da parte per un discorso di subdola e apparente convenienza.
Enrico mi ha insegnato un’altra cosa e lo ringrazio (per questo l’origine di questo “mio”) perché ha saputo con eleganza e finezza, con quella vena malinconica e sublime affermazione di sé, citando anche Roberto Vecchioni, dimostrare che si può essere puri e unici, riconoscibili e riconducibili senza appartenere né a un branco, né a un gregge.

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