NON SI AFFITTA A STRANIERI – di Aboubakar Soumahoro

Sto cercando casa da affittare, chiamo un’agenzia di Roma concordando un appuntamento.
Al termine della telefonata, durata oltre 4 minuti, durante la quale mi vengono chieste da parte dell’operatrice garanzie circa il lavoro e il non possesso di animali. A quel punto fissiamo un appuntamento per lunedì 30 luglio alle ore 9 presso l’abitazione in Via… (zona Torre Spaccata) a Roma. Al termine della telefonata l’operatrice mi chiede di lasciare i miei riferimenti, appena sente le iniziali del mio nome e cognome, mi viene detto che “Non si affitta a stranieri”. Rimango senza parole, confesso che non è la prima volta, riuscendo allo stesso tempo a dire all’operatrice che siamo nel 2018 e che sono italiano. “La colpa non è mia ma del proprietario dell’appartamento, i proprietari possono fare quello vogliono dei loro appartamenti”. Questa è stata la risposta della gentile operatrice chiudendo la telefonata. Ho richiamato una seconda volta ed un’altra operatrice mi ha detto espressamente: “Se te lo ha detto la mia collega è cosi”.
Ho chiamato ancora e questa volta mi hanno detto che mi avrebbero richiamato.

Io non mi arrendo, perché agirò nelle sedi opportune per fare accertare i fatti e la loro natura discriminatoria.

 

 

Aboubakar Soumahoro, il sindacalista che i social sognano per la sinistra

Sono bastati pochi minuti di intervista per rendere Aboubakar Soumahoro, collega del sindacalista ucciso in Calabria, un ‘candidato’ per la sinistra italiana. A proporlo è stato il popolo dei social network, che dopo aver ascoltato le parole dell’italo-ivoriano a ‘Propagandalive’, in onda su La7, lo ha lodato non solo per i concetti espressi, ma anche per il modo in cui il 38enne li ha esposti, in un italiano corretto, chiaro e preciso. “Ha un linguaggio e un pensiero limpido e profondo”, è possibile leggere su Twitter. I commenti si sprecano, quasi tutti in positivo: “Più incisivo di qualsiasi politico italiano. Era da tanto che non sentivo un discorso così forte e chiaro. Applausi”. Infine la proposta, che si rincorre in tanti post: “Che la sinistra riparta da qui”

 

 

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