LA VITTORIA DI MATTEO PIRRO – di Marinella Rossi
Tiriamo le somme?
Il Matteo indagato per sequestro di persona e bagatelle corollarie sarà non giudicato da un tribunale dei ministri che, qualora ritenesse congrue le ipotesi di reato, sbatterebbe il muso, as usual, contro la camera di appartenenza del vostro. Non essendo la quale, e purtroppo, il tinello della sua suite di vacanza (è da mesi a far vacanze elettorali), ma il Senato, dovrebbe lui contare per avere un giusto processo su franchi tiratori 5 Stelle e associati. Improbabile, si avventurerebbe persino a vaticinare la mia amata Pizia.
E dunque sarà meglio riflettere sull’ultima dolorosa quanto penosa prova di forza e di celodurismo per cui, dopo tanto rumore quasi per nulla, ben un centinaio di profughi viene accolto sul suolo nazionale, ripeto suolo nazionale, a opera della Chiesa “per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni”. E un piccolissimo aiuto mosso da analoga pietà umana giunge persino da Albania, Serbia, Montenegro, Irlanda, ma per poche unità.
E questo patetico risultato il nuovo Matteo bomba lo vorrebbe far trascolorare a successo, quando è lui a trascolorare nell’ennesima figura crudele e barbina.
E con oggi qui si torna modestamente e cavillosamente e giorno per giorno a non farne più passare una; né un ago né una lisca, meno che mai un cammello.
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