CARO AMICO TI SCRIVO – di Enrico Nascimbeni
(Meraviglioso – Domenico Modugno)
“Caro amico ti scrivo ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.”
Ho appena passato delle ore al telefono con te. Amico mio. Io a Milano tu in terra di Sicilia. E che bellezza parlare con te. Che bello essere amici. Che bello avere più o meno la stessa età. Che bello invecchiare custodendo segreti che noi e solo noi possediamo e possiamo capire.
Oggi abbiamo spaziato da Maradona a Borges. Dalla immancabile donna di turno all’antica Roma. Dai barbari di un tempo ai barbari di oggi. Sono passati sapori, odori, alberi della vita e sogni che non realizzeremo mai Ma siccome sono sogni, amico mio, li abbiamo realizzati raccontandoceli.
Che ne sanno gli altri di un barone siciliano e della sua bellissima signora. Della nonna Maria. Di Tonio Tarabel. Di Ciondolino. Di un pugile. Della panna nel latte. Il giornalista e la zingara. E ricordi si mischiano e fanno bene e male. Tutte cose e persone che quando noi non ci saremo più se ne andranno con noi. Anche se amico mio saremo noi che andremo da loro che mai ci hanno dimenticato. Ci stanno aspettando. Ed è questo il senso dell’infinito. Non ne sono sicuro ma confido che sia così.
Amico mio sai che amo le lettere corte. Lascio a Proust interminabili descrizioni e al nostro amato Totò la bellezza dell’improvvisazione. Perché la vita ogni giorno è sempre più improvvisazione.
Svuotare una penna Bic per sparare una piccolissima pallina di carta e saliva o un’app? Il silenzio che noi conosciamo dolce e devastante di chi non c’è più?
O i like e le facce da avatar (che ai nostri tempi sbrigativamente chiamavamo facce di merda)?
Conosco la tua risposta. Tu sai la mia. Basta un gesto veloce come i moti della briscola per capirsi. Non necessitiamo di “ma” e “se”. Non so se siamo ancora ma siamo stati. E non è poco per dio. Non è poco.
Ti abbraccio
tuo
Enrico
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