CHE POI TUTTO SOMMATO QUELLI AI QUALI NON PENSANO I NO VAX SONO PROPRIO I BAMBINI – di Marco Arturi

Quindi riassumendo:
– Se circolo in automobile cerco di ridurre al massimo i rischi
– di conseguenza (logico) decido di non fermarmi al semaforo rosso: a conti fatti, uno che arriva da dietro potrebbe tamponarmi. E’ improbabile, ma potrebbe succedere, Anche perché, si sa, la lobby delle assicurazioni ci guadagnerebbe
– quindi tiro dritto, perché non voglio che mio figlio seduto sul sedile di dietro rischi
– Se arriva un Tir che passa col verde dal lato opposto sarà colpa del destino cinico e baro o delle scie chimiche, mica mia che sono passato col rosso

Fino a qui tutto bene, diciamo così. Solo che poi:
– Se il suddetto Tir non arriva vado dritto senza fermarmi. Se c’è un bambino che attraversa sulle strisce lo prendo sotto. Spiace ma in fondo sti cazzi: l’importante è che mio figlio sia salvo.
E qui non ci siamo per niente…
Bisogna proprio che qualcuno spieghi agli amici no vax che questa logica, oltre a non stare molto in piedi, denota un’arroganza e un egoismo che hanno poco a che vedere con la convivenza civile e con la solidarietà. Lo dice uno che sulla questione vaccini non ha mai preso posizione perché non ritiene di avere gli strumenti, diversamente dai molti virologi e immunologi che pontificano sui social; ma che comincia ad avere le palle piene dell’atteggiamento di chi pensa che per garantire un diritto (e qui evito la discussione) a proprio figlio vada bene negarne un altro a un bimbo più debole. Tutto questo non ha nulla a che fare con la libertà e molto, moltissimo, con il suo contrario. Di questioni medico – scientifiche capisco poco; a sentire la puzza di fascismo e qualunquismo, invece, me la sono sempre cavata abbastanza bene. Quindi, gentili amici antivaccinisti, datevi una regolata e assumetevi le vostre responsabilità, anche perché il problema lo avete sollevato voi. Un movimento serio si farebbe carico della questione dei bambini immunodepressi e allontanerebbe chi parla di ipotesi rivoltanti tipo quella delle classi separate. Se invece siete impegnati in una guerra di religione beh, allora tanti auguri: a voi, ma soprattutto ai vostri figli e a quelli degli altri. Perché ci sono pure loro, anche se potrebbe sembrare che a voi della cosa interessi molto poco.
 

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