RICORDANDO FEDERICO ALDOVRANDI – di Elisabetta Arturi

(PFM Impressioni di settembre)

“E la vita nel mio petto batte piano…”

Settembre per me è ormai diventato il mese di Federico, e questa canzone mi riporta a lui fin dal primo giorno in cui degli assassini in divisa lo hanno strappato alla vita e all’amore della sua famiglia.
Questi sono giorni sensibili per noi, giorni in cui il clamore sul film su Stefano Cucchi ci riporta all’origine dei ricordi, del dolore, ripercorrendo ogni evento, ogni processo, ogni beffa, ogni insulto e sopruso.
Quando tutti sapevano e nessuno sapeva.
Quando Cucchi era solo un tossico e Aldrovandi doveva starsene a casa, a quell’ora del mattino.
Ho sempre voluto pensare che Stefano e Federico alla fine si siano trovati in qualche altro posto, un posto sicuramente più bello e più onesto di questo, dove chi sei o cosa sei non fa differenza, ciò che conta è davvero solo il rispetto.
E l’amore.
Passeranno i giorni, la gente dimenticherà, qualcuno invece finalmente capirà, qualcuno continuerà a vomitare nefandezze.
Ma quello che non passerà sarà questa canzone, questo film, questo ricordo che pesa sul petto e smuove la coscienza, questa voglia di giustizia.
Perché davvero non accada mai più.

 

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