SIGNORA MUSSOLINI LEI DIFENDE SUO NONNO CHE HA MANDATO MIO NONNO A MORIRE AD AUSCHWITZ – di Enrico Fink
Gentile Alessandra Mussolini, leggo sul tuo profilo l’intenzione di querelare chi offende la memoria di tuo nonno. Ti capisco benissimo: tuo nonno è stato ammazzato. Non l’hai potuto conoscere, e te ne dispiace; e vuoi difenderne la memoria. È comprensibilissimo, e anche giusto direi in una qualche misura. Mi permetto di darti del tu perché in questo siamo simili: anche mio nonno è stato ammazzato, anche io non ho potuto conoscerlo, anche a me dispiace. Anche io voglio difenderne la memoria. Solo che il responsabile della morte del mio, di nonno, è il tuo. Mio nonno e 10 persone della famiglia di mio padre, anziani e bambini, sono stati arrestati dalla polizia repubblichina italiana, sotto gli ordini firmati dal tuo nonno, imprigionati a Fossoli, poi consegnati ai nazisti e spediti ad Auschwitz da dove non sono più tornati. Quindi, capirai bene che, pur rispettando le tue legittime opinioni, io non possa avere altra idea che questa: tuo nonno è stato un criminale, una vergogna per il genere umano. E nonostante sia visceralmente contrario alla pena di morte, non riesco a non essere contento che abbia fatto, troppo tardi, la fine che ha fatto. Se ritieni di querelarmi sarò ben felice di spiegarmi meglio in tribunale: ma credo tu sappia bene che ho buoni argomenti, e come me li hanno tanti di quelli che vorresti querelare. Ti saluto cordialmente.
- qui di seguito metto i nomi, come fossero “tag”, dei parenti prossimi di mio padre (arrivo al massimo a zii e cugini di primo grado, non vado oltre) uccisi per ordine del tuo caro nonno. Mi sento “con” loro, a inviarti questo saluto.
Con: Isacco Fink, Benzion Fink, Rosa Fink Birnbaum, Lina Fink Rotstein, Ester Fink Farber, David Farber, Bruno Farber, Carlo Bassani, Giuseppe Bassani, Rina Lampronti Bassani, Marcella Bassani.
Lascia una recensione
2 Commenti on "SIGNORA MUSSOLINI LEI DIFENDE SUO NONNO CHE HA MANDATO MIO NONNO A MORIRE AD AUSCHWITZ – di Enrico Fink"
Concordo con Enrico Fink. Roberto Zamboni, nipote di Luciano Zamboni, arrestato dalle Brigate Nere nel dicembre 1944, consegnato alle SS e deportato nel Campo di concentramento di Flossenbürg. Morto nello stesso lager il 4 maggio 1945 a soli 22 anni.
Ho saputo che in Germania, dopo la guerra, chi aveva come cognome Hitler, ha provveduto a cambiarlo, per la vergogna che il solo pronunciarlo suscitava.
Consiglio anche a te di fare altrettanto.