SI CHIAMAVA ANNA – di Fabrizio Coscia
Siccome sta girando su fb la foto di una donna dal sorriso grottesco e lugubre, una donna che in fondo mi fa anche una certa pena, perché per indossare una maglietta come quella che indossa lei bisogna averci un mondo interiore asfittico e un cervello minuscolo, o forse bisogna essere addirittura già morti dentro; e siccome questa foto mi mette un po’ di angoscia, io preferisco far girare la foto di questa ragazzina dal sorriso splendido, un sorriso con una luce che nemmeno il buio della notte più lunga potrà mai spegnere.
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