DUE COSE SULLA PRESCRIZIONE (e sui furbini che chiamano bugiardo o ignorante chi non è d’accordo). – di Mattia Feltri
A Piercamillo Davigo e Marco Travaglio, i quali dicono che il blocco della prescrizione c’è in tutti i paesi civili. Ed è vero, ma:
1. Nei paesi anglosassoni – Usa, Gb, Australia – il 70-80 per cento dei rei viene giudicato senza processo, attraverso un accordo fra avvocato dell’accusa e della difesa su reato e pena. Se si va a processo e l’imputato viene assolto, l’accusa non può fare appello. Se invece si appella il condannato, rischia un aggravio della pena (in Italia l’appello può soltanto confermarla o alleggerirla, e quindi si appella sempre). Con un sistema del genere, pochi processi e pochi appelli, in Italia nessun reato scoperto per tempo andrebbe in prescrizione (negli Usa una truffa scoperta quattro anni dopo non è perseguibile).
2. In Germania dove il processo dura molto meno che in Italia (su 45 paesi monitorati dal Consiglio d’Europa, soltanto Malta è più lenta di noi), ci si è posti il problema di allinearsi alle direttive della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: il primo grado deve chiudersi in 3 anni, il secondo in 2, il terzo in 1 per un totale di 6 anni (In Italia in media ci voglio 4 anni e mezzo, il che significa che per molti processi ci vogliono 10 anni, ieri Tronchetti Provera è stato assolto per fatti del 2004). Sin dagli anni 80 si è deciso che se il processo va oltre i 6 anni, la condanna sarà proporzionalmente ridotta, per la sofferenza causata al colpevole. E in caso di assoluzione scatta un risarcimento.
3. In Spagna si è adottata la stessa soluzione, anche se con parametri più ristretti. Cioè, per esempio, se il processo è durato troppo per la condotta dell’imputato, la riduzione non ci sarà, o ci sarà soltanto per la parte di ritardo attribuibile alla magistratura.
4.La Francia è più o meno messa come noi (e ha il blocco della prescrizione), anche se i processi durano meno grazie a un complesso sistema di misure che contengono la durata delle indagini preliminari (quelle prima del processo) e che impongono decisioni dei giudici in tempi contenuti (per vuole i dettagli: http://www.unicost.eu/…/processo_penale_per_il_foro_napolet…).
Bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, in un paese come l’Italia che ha già i tempi più lunghi d’Europa, significa sequestrare gli indagati per tempi infiniti, senza considerare che un imputato di corruzione a cui siano stati sequestrati i beni rischia di non vederseli mai più restituire (o restituire dopo decenni). Una cosa da oranghi del diritto. Bloccare la prescrizione si può, ma è una riforma che va accompagnata da altre. Per esempio partendo dall’esempio anglosassone: niente appello se la procura perde in primo grado, sì all’appello per i condannati che però si assumono il rischio di un aggravio di pena. Scommettete che non si farà mai?
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