QUELLA FACCIA DA SCHIAFFI DI ANDREA G. PINKETTS – di Enrico Nascimbeni
È morto Andrea G. Pinketts. È morto quel genio di uno scrittore. È morta quella sua gran faccia da schiaffi che solo lui sapeva avere. È morto un amico che quando ieri ho saputo che aveva ceduto alla malattia ho pianto come un bambino.
No caro Andrea questa non me la dovevi fare. Ma come? Tu che per anni giravi Milano dicendo che mi volevi uccidere perché…perché fu una storia di donne vissuta all’antica che rimarrà per sempre nell’olimpo dei cazzi nostri. Tu che una notte di tanti anni fa nel tuo bar-ufficio, Le Trottoir, mi dicesti di parlare solo quando lo decidevi tu ed io ti stavo per rompere una bottiglia in testa. Una rissa da ubriaconi che ora, mentre scrivo, mi manca pure questa.
Poi anni senza vederci e di nuovo pomeriggi e notti insieme al bar. Ti dicevo sempre: “Mi vuoi uccidere ancora?” e tu o mi abbracciavi ridendo oppure mi mandavi affanculo. A volte tutte e due le cose. E poi c’era l’ascoltarti. Che delizia per le orecchie e che cultura che avevi. Quanto amore dietro ai tuoi modi bruschi. Quanta fragilità. Quanta genialità.
Mi fa strano scrivere di te. Mi spacca in due. E so che queste poche parole ovunque tu sia ti avranno annoiato. Ma quanta assenza hai lasciato in questo assenzio.
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