MINISTRO BASTA CACIARA UNA PENA GIUSTA LA SI ESEGUE NON SI ESULTA – di Marinella Rossi
Due parole due. Cesare Battisti è un condannato all’ergastolo con regolari processi e garanzie di cui ha potuto infischiarsene grazie alla latitanza francese, alla fuga coadiuvata dai servizi in Sudamerica, e da altre oscure protezioni. La sua attuale condizione è soggetta a un giudice dell’esecuzione secondo i crismi dello Stato di diritto che tratta l’ergastolo, persino, nella finalità di rieducazione del condannato. E che fa correre la pena qualsivoglia sul doppio binario del prezzo da pagare e del premio della restituzione alla società. E dunque chi sciacalla sull’arresto del signor Battisti, che peraltro poco ebbe del terrorista rosso ma assai più del criminale semplice, e che ebbe la buona sorte e gli aiutini per non marcire come altri in galera per una banale banda armata svestita di omicidi, adotta la pratica ultimamente più in voga: nega le stesse istituzioni che dovrebbe rappresentare, perde l’occasione di un composto e qualificato riserbo, fa una gran caciara da stadio manco avesse vinto alla riffa. Perché quando si esegue una pena giusta, la si esegue, non si vince, non si esulta. Ma che ve lo dico a fare
Lascia una recensione
Lasciaci il tuo parere!