TORNANDO A CASA – di Enrico Nascimbeni
Dopo quattro mesi e mezzo sono tornato a casa.
Anzi in verità è l’ospedale che mi ha mandato a casa.
A casa mia c’era un angelo e il mio caro cagnolino Chas.
Cosa mi ricordo di questi mesi?
Mi ricordo di Secondo, mio compagno di stanza di 85 anni e, come me, si è preso qualche anno fa un accidente.
Quando è andato via piangeva.
Una grandissima persona e in tutta la sua vita ha fatto il meccanico e ha messo a posto centinaia anzi migliaia di macchine.
A settembre andrò al suo paese e mi farò cucinare da sua moglie Giannina polenta e spezzatino.
Saremo felici.
Mi ricordo il medico occhialuto neurologo che insieme alla fisioterapista Claudia mi ha rimesso in piedi, non del tutto ma abbastanza.
Gli infermieri sudamericani, albanesi, russi e italiani che hanno fatto bene il loro lavoro.
Il mese e mezzo che sono stato in rianimazione la morte mi ha bussato due volte.
Le ho dato un calcio nei coglioni.
Mi ha insegnato che la vita è bella. Negli ultimi anni me l’ero scordato. La vita è una cosa meravigliosa.
Gli ultimi tempi ho capito che stavo meglio perché andavo a fumare in un bellissimo parco con amici di vizio.
Cosa facevo lì? Fumavo. Quindi stavo meglio.
Quindi mi ricorderò uno della legione straniera, una signora siciliana, una giovanissima ragazzina e la sua mamma dolcissima e tanti amici.
Spero di rincontrali.
Adesso devo ritrovare me stesso.
Arrivederci ragazzi.
Enrico Nascimbeni
Lascia una recensione
Lasciaci il tuo parere!